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I borghi più belli delle Marche e le bandiere arancioni

Nell’esclusivo club dei borghi più belli d’Italia riservato alle località nazionali che si distinguono per particolari doti artistiche rientrano ventidue paesi delle Marche, molti dei quali hanno meritato insigni benemerenze quali la bandiera arancione e la bandiera verde. Fra i borghi più belli delle Marche ve ne sono alcuni impedibili in ogni stagione dell’anno e alcuni da visitare in inverno, sotto la neve quando l’illuminotecnica esalta le Roccheforti restaurate.

Segnaliamo i nostri preferiti, alcuni sono anche bandiere arancioni delle Marche

borghi pi? belli delle Marche

  1. Cingoli (Prov. Macerata)
    Santi patroni: Esuperanzio, Sperandia, Bonfilio, 4ªdomenica di luglio e 24 gennaio. Nel Comune di Cingoli si trova il Lago di Castriccioni, invaso artificiale più grande della Regione Marche, Oasi Provinciale di protezione faunistica e sito d’interesse comunitario. Il bacino ospita un percorso subacqueo per ipo/non vedenti denominato “La Madonna del lago” realizzato con varie statue a soggetto mitologico di grandi dimensioni, fruibile da gennaio a dicembre.
  2. Corinaldo (Prov. Ancona, censito tra le bandiere arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-bandiera verde per l’agricoltura-santa patrona: Anna, 26 luglio. Nel santuario di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti è custodito il corpo della fanciulla venerata come protettrice delle vittime di stupro. Maria Goretti nacque il 16 ottobre 1890 a Corinaldo e qui resta ancora la casa in cui visse. Coinvolgente e consigliata a chi vuole divertirsi la “Festa delle Streghe”che dura una settimana. Si conclude nella notte del 31 ottobre e vede le vie del borgo percorse dalle maschere impegnate in un classico rito antropologico propiziatorio.
  3. Gradara (Prov. Pesaro-Urbino, presente nelle bandiere arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-santo patrono: Terenzio, 24 settembre. Gradara, ancora una Rocca sull’Adriatico, un castello intatto cinto dal Sentiero degli Innamorati da percorrere in ricordo di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini. Poi un bellissimo Parco per studiare Educazione Ambientale, “Il Teatro dell’Aria”. Vicinissime Urbino, la città dei duchi, e Rimini, l' oasi del divertimento.
  4. Matelica (Prov. Macerata)
    Santo patrono: Adriano, 16 settembre. Matelica par essere new entry nel club dei borghi più belli d’Italia nelle Marche, che quindi raggiungeranno il ragguardevole numero di 23. La cittadina attende di comparire in internet nell’elenco riservato e cordialmente invita, chiunque lo desideri, si badi bene, a visitare la Piazza con la Fontana, in centro. A Matelica l’umorismo è dote pregevole.
  5. Mondavio (Prov. Pesaro-Urbino, bandiera arancione delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-santo patrono: Michele Arcangelo, 29 settembre. La Rocca di Mondavio fu costruita dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini per volere del condottiero Giovanni della Rovere divenuto genero di Federico da Montefeltro, il Duca di Urbino. Ne sposò la figlia Giovanna con un matrimonio passato alla storia, rievocato ogni anno in estate. Da novembre ad aprile, Mondavio chiama tutti al Teatro Apollo per la stagione teatrale 2016/2017.
  6. Montecassiano (Prov. Macerata, fregiato della bandiera arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-santo patrono: Giuseppe, 19 marzo. La cinta muraria testimonia l’origine trecentesca del borgo maceratese, limitrofo a Recanati, città che diede i natali a Giacomo Leopardi e a Beniamino Gigli. In estate Montecassiano presenta il “Palio dei Terzieri”, un' avvincente sfida di contrade con la “Giostra de li Cavalieri”, la “Tenzone de li Arcieri”, gli Sbandieratori e le Tamburine. In autunno le vergare organizzano la “sagra dei sughetti”, polenta dolce marchigiana di mosto fresco, farina di mais e tante noci.
  7. Montecosaro (Prov. Macerata)
    Santo patrono: Lorenzo, 10 agosto. Da Porta San Lorenzo si gode una splendida vista sui Monti Sibillini. Di valore artistico Santa Maria a piè di Chienti, San Domenico, Sant’Agostino, il Palazzo Comunale, l’ottocentesco Teatro delle Logge. Montecosaro ricorda ai turisti l'evento previsto per ottobre: la “Fiera d’Autunno”, che si tiene la terza domenica del mese e che propone i prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia locale. A dicembre il “Presepe Artistico”, in centro storico, sarà visitabile dal giorno della Vigilia sino a fine gennaio.
  8. Montefabbri (Prov. Pesaro-Urbino)
    Turista alla ricerca delle bellezze nascoste d’Italia, se vuoi visitare Montefabbri non sbagliare strada! Prendi per il Comune di Vallefoglia in Provincia di Pesaro e Urbino. Deliziati poi con il panorama e rasserena l'animo nella quiete silente del borgo.
  9. Moresco (Prov. Fermo)
    Santo patrono: Lorenzo, 10 agosto. Borgo perfetto a forma d’ellisse, Moresco con la torre eptagonale presidia dal XII secolo la valle dell’Aso. Roccaforte del Comune di Fermo racconta l'atavica guerra contro Ascoli Piceno. Conteso tra Mori, Svevi, Normanni e Veneziani, resta ancora saldamente un borgo marchigiano.
  10. Montelupone (Prov. Macerata, elencato nelle bandiere arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-santo patrono: Firmano, 11 marzo. Nel sito del Comune di Montelupone troverai narrata la tradizione marchigiana delle località che circondano Loreto e la Santa Casa. Leggere i testi “Festa della Venuta”, “Pellegrinaggi a piedi” e “Devozione popolare alla Madonna” sarà come ascoltare i racconti che gli anziani facevano un tempo ai bambini sulla propria terra di origine, echi di voci lontane, indimenticate.
  11. Offagna (Prov. Ancona, bandiera arancione delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-bandiera verde per l’agricoltura- santo patrono: Bernardino da Siena, 20 maggio. Dalla torre della Rocca di Offagna si possono ammirare la campagna e la Riviera del Monte Conero sul mare Adriatico. La confinante città di Osimo ospita a Palazzo Campana una bellissima mostra pittorica che resterà aperta sino al 15 gennaio 2017.
  12. Offida (Prov. Ascoli Piceno)
    Santo patrono: Leonardo di Noblac, 6 novembre. Ad Offida per acquistare un prezioso corredo da sposa ricamato al tombolo e per scacciare la sfortuna di corsa a perdifiato dietro al “Bov Fint”, ogni anno a Carnevale da gennaio a febbraio.
  13. Sarnano (Prov. Macerata, è una delle bandiere arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo- santa patrona: Maria madre di Gesù , 15 agosto. Sarnano aspetta i turisti propiziando l’arrivo di abbondante e candida neve sulle piste da sci di Sassotetto e di Santa Maria Maddalena.
  14. Treia (Prov. Macerata)
    Santo patrono: Patrizio, 17 marzo. La bella cittadina maceratese anche il prossimo 6 gennaio 2017 aspetterà tutti i bambini dei borghi più belli delle Marche per la tradizionale Festa dell’Epifania con la venuta dei re Magi a cavallo? Staremo a vedere se Treia manterrà la promessa!
  15. Visso (Prov. Macerata, nella lista delle bandiere arancioni delle Marche)
    Bandiera arancione per il turismo-santo patrono: Giovanni Battista, 24 giugno. Trota del fiume Nera, tartufo nero, farro e lenticchia dei Sibillini, saporito pecorino di sopravvissana aspettano i viandanti a Visso per salutare l’anno che se ne va, e in pace ed armonia festeggiare il Capodanno. Dulcis in fundo un panettone, un bicchiere di spumante, qualche confetto ed un gelato, dato che, lo confesso, “sempre caro mi fu quest’ermo colle”.
  16. Ostra (prov. di Ancona) protetta dal santo patrono San Gaudenzio di Rimini, che viene ricordato tutti gli anni il 14 ottobre. La leggenda narra che l'antico municipio romano di Ostra, a pochi chilometri dal Mare Adriatico, nel 410 dopo Cristo sia stato distrutto dai Visigoti guidati da Alarico, e che i superstiti abbiano deciso di scappare su un colle appartenente a Bodio, un loro concittadino, dove il centro abitato sarebbe stato fondato di nuovo. Così è nato Monte Bodio, che tuttavia nel 1881 ha cambiato nome per ritrovare il suo appellativo originale, cioè quello di Ostra, che è ancora attuale.
  17. Acquaviva Picena, al confine con Grottammare, San Benedetto del Tronto e Monsampolo del Tronto, il santo patrono è san Nicola di Bari, che viene ricordato il 6 di dicembre. Si tratta di una location abitato fin dai tempi più antichi, e addirittura in epoca preistorica, a poca distanza dalle splendide acque del Mare Adriatico. La posizione in cima a una collina è ideale per chi ha voglia di godersi delle vedute panoramiche eccezionali, e permette di osservare perfino la Majella e il Gran Sasso, le montagne abruzzesi più lontane. Da visitare la Chiesa della Madonna della Pietà e la Chiesa di San Giuseppe.
  18. Camerino: San Venanzio è il santo patrono di Camerino: lo si festeggia il 18 maggio. Caratteristica peculiare di questa località è la presenza di un gran numero di frazioni, da Sabbieta Alta a San Marcello, da San Luca a Valle San Martino, da Sellano a Santa Lucia. Da notare il ricco patrimonio culturale, che ovviamente non può prescindere dall'università che qui ha sede, ma che comprende anche il Teatro Filippo Marchetti, dove nel 1893 il maestro Antonino Palminteri diresse L'amico Fritz di Pietro Mascagni. Interessanti anche il Museo diocesano Giacomo Boccanera e la Pinacoteca con i musei civici.
  19. Frontino: Santi patroni: San Pietro e san Paolo, si celebrano il 29 giugno. Località minuscola, con poco più di 300 abitanti, a circa 500 metri sul livello del mare. Ci troviamo nella storica regione del Montefeltro, in un territorio che fa parte dell'area protetta del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. In passato si chiamava Castrum Frontini, e a dispetto delle sue dimensioni ridotte è stato protagonista di numerose vicende storiche, al punto da essere ricordato nel diploma di Ottone IV del 7 ottobre del 1209. Due le frazioni che lo costituiscono: si tratta di Torrito e Ponte Nuovo.
  20. Mercatello sul Metauro festeggia il proprio santo patrono il 9 luglio, giorno in cui il calendario ricorda Santa Veronica. Si tratta di Veronica Giuliani, al secolo Orsola, nata proprio a Mercatello sul Metauro - ai tempi parte del Ducato di Urbino - il 27 dicembre del 1660, e diventata badessa: secondo la chiesa, portò le stigmate dalla primavera del 1697 fino al giorno della sua morte. La località è marchigiana, ma al confine con ben due regioni: il territorio comunale, infatti, è toccato da Sestino, in provincia di Arezzo, e da San Giustino e Città di Castello, in provincia di Perugia.
  21. Genga. Santo patrono di Genga è San Clemente, celebrato dai gengarini il 23 novembre. La località si trova nella zona pre-appenninica delle marche, e si estende su un territorio molto vasto, addirittura per più di 70 chilometri quadrati: anche così si spiega la presenza di un numero decisamente elevato di frazioni, da San Vittore a Vallemania, da San Fortunato a Pianello, da San Donnino a Rosenga. Il suolo è in prevalenza collinare, mentre la cucina e la tradizione gastronomica regalano salumi di alta qualità, provenienti dai casolari rurali del posto. Leccornie in grado di far venire l'acquolina in bocca a chiunque.
  22. Serra San Quirico. San Quirico è il santo patrono - ricordato e festeggiato il 15 luglio di ogni anno - di Serra San Quirico, località delle Marche sulle cui origini gli storici si interrogano da diverso tempo: vi sono, infatti, dei reperti archeologici che fanno ipotizzare insediamenti addirittura in epoca pre-romana. Quel che è certo è che il centro venne devastato in occasione delle invasioni dei barbari, e fu San Romualdo che nei primi anni del 1000 diede un impulso decisivo alla ricostruzione e alla rinascita del paese, grazie all'edificazione di una chiesa dedicata proprio a San Quirico.
  23. Pievebovigliana, il cui santo patrono è San Nicola, è formata dalle frazioni di San Maroto, San Giusto, Roccamaia, Isola, Frontillo, Fiano e Colle San Benedetto. Sorta in epoca romana, la località nel corso del Medio Evo divenne un feudo di proprietà dei Benedettini, che qui deciso di fondare l'abbazia di San Giusto. In seguito il borgo è entrato a far parte dei possedimenti di Camerino, mentre dal Cinquecento in poi è stato inglobato nello Stato della Chiesa, dove è rimasto fino al 1806, anno in cui il feudalesimo è stato abolito. Oggi fa parte della provincia di Macerata, e conta poco meno di 900 abitanti.
  24. Ripatransone celebra come santo patrono Santa Maria Maddalena, che è ricordata dal calendario il 22 luglio. Lo stemma comunale è rappresentato da uno scudo sul quale è raffigurato un leone in argento che sorregge un giglio dorato; si vedono anche cinque colli verdi. Il gonfalone civico, invece, è un drappo rosso di forma rettangolare che si conclude in tre bande: le due laterali riproducono due gigli dorati, mentre quella centrale mostra una fiamma in argento. In mezzo, si può osservare lo scudo comunale, sul quale si trova una corona con sedici foglie di acanto, che Maria Maddalena regge insieme con San Rocco, che è compatrono.
  25. San Ginesio è una località protetta dal santo patrono omonimo che viene ricordato dal calendario il 25 agosto. San Ginesio martire, che è anche patrono della Diocesi di San Miniato, è il protettore degli artisti e degli attori: il suo corpo è conservato nella Collegiata, monumento di grande prestigio, conosciuto in tutto il territorio maceratese. Ogni anno a San Ginesio si svolge anche il palio omonimo, in occasione del quale si sfidano i quattro rioni di Alvaneto, di Offuna, di Picena e di Porta Ascarana. Il paese si trova a quasi 700 metri sul livello del mare, e in virtù della sua posizione elevata offre una vista eccezionale.
  26. Staffolo ha come santo patrono sant'Egidio Abate, che gli staffolani festeggiano ogni anno il primo giorno di settembre. La località si erge su un colle a poco più di 400 metri sul livello del mare, e in passato è stata sede del ritrovamento di un gran numero di reperti archeologici del periodo paleolitico. A metà strada tra la valle dell'Esino e la valle del Musone, lo spettacolo offerto dalle cime più alte è unico specialmente nelle giornate estive in cui il cielo è più terso: si vedono addirittura le isole della Croazia dall'altra parte del Mare Adriatico.
  27. Urbisaglia, il cui santo patrono è San Giorgio - festeggiato il 23 aprile - sorge in cima al Colle di San Biagio, affacciandosi sulla valle del fiume Fiastra e su quella del torrente Entogge. Il suo nome è legato in modo particolare al Parco archeologico di Urbs Salvia, il più importante di tutta la regione, che si estende su una superficie di circa 40 ettari. Qui si può ammirare la struttura della città romana, fino al fondovalle pianeggiante che a est è delimitato dalla scarpata che domina il fiume Fiastra. Da visitare soprattutto l'Anfiteatro, che venne fatto realizzare da Lucio Flavio Silva.

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