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La meraviglia delle corti nel Salento

Tra le tante strutture affascinanti che caratterizzano il territorio salentino, una menzione speciale spetta senza dubbio alle corti, abitazioni rurali che permettono di compiere un immaginario tuffo a ritroso nel tempo. Si tratta di case che si affacciano su uno spazio aperto, che di volta in volta può avere le sembianze di un'aia, di un cortile o di una piazza, ereditate direttamente dalla tradizione contadina ma ancora oggi visibili in numerose location dell'entroterra. Lo spazio esterno in comune è il protagonista assoluto, e a seconda dei casi veniva - e viene - utilizzato come ricovero per gli animali da cortile, per il lavoro, per il gioco dei bambini, per il deposito del raccolto o semplicemente come luogo di aggregazione. Il cortile, però, non è il solo elemento distintivo delle corti salentine, che comprendono anche un ortale, utilizzato per lo smaltimento del letame e per la coltivazione della verdura.

corti nel salento

Anche le corti rappresentano, dunque, una ragione più che valida per concedersi vacanze indimenticabili nel tacco d'Italia: prenotando le case vacanze nel Salento si ha l'opportunità di entrare in contatto con atmosfere di altri tempi e, proprio per questo motivo, ancora più affascinanti rispetto al solito. Le case a corte, in origine, erano formate da una sola unità che era posizionata nel mezzo di un lotto; con il passare del tempo, poi, esse si trasformarono in abitazioni pluri-familiari, e così le unità abitative principali vennero affiancate da altre unità, che di solito andavano a formare una L con l'intento di stabilirre una precisa gerarchia patriarcale. In particolare, al primogenito maschio era riservato il tratto iniziale, che corrispondeva al lato corto, e qui egli veniva ad abitare con la propria famiglia. Il legame familiare, ad ogni modo, si manteneva ben saldo attraverso le generazioni.

La storia delle corti

La storia delle corti del Salento affonda le radici in un passato molto lontano, se è vero che tipologie abitative simili ad esse risalgono già alle città greche del VII secolo avanti Cristo: si trattava di soluzioni primordiali, ovviamente, con una capanna situata di fronte a un recinto. Lo scopo della casa a corte pluri-cellulare come la conosciamo oggi, e cioè dotata di diverse unità abitative, è quello di non spezzare i legami familiari e di fare in modo, al tempo stesso, che un unico terreno sia a disposizione dell'intera famiglia: così, i vari figli si possono dividere il lavoro per conseguire il medesimo obiettivo, che consiste nella tutela del comune interesse della proprietà.

Lo sviluppo delle corti

Nel Salento, lo sviluppo delle corti era correlato alle dimensioni del centro in cui esse erano situate, oltre che alle condizioni economiche dei relativi proprietari. I più ricchi, per esempio, si potevano permettere delle soluzioni più elaborate, con la presenza di vani rialzati copertidestinati all'uso abitativo, mentre i locali al piano terra erano riservati di volta in volta al deposito, al ripostiglio, alla legnaia, alla stalla o alla cantina.

Il simportu era un vano carraio coperto, noto anche con il nome di sappuertu, e si trovava davanti all'area scoperta del cortile: esso accoglieva la pila per il bucato e la cisterna, ma anche il pozzo e la mangiatoia per il cavallo. Si trattava, quindi, del luogo deputato alle faccende domestiche svolte dalle donne, come il bucato e la lavorazione degli ortaggi appena raccolti.

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