Viaggi in Giappone, il volo Ancona - Tokyo costa poco più di 500 euro

L'apertura del Giappone nei confronti del turismo, oltre che verso il mondo del lavoro, rappresenta uno dei punti fondamentali che caratterizzano le riforme che sono state attuate da Abe Shinzo, il premier nipponico. Il Sol Levante ha deciso di aprire le porte ai turisti, complice l'anzianità della popolazione locale che si riflette sulla crisi economica: così, ci sono sempre consumatori disponibili a spendere e a iniettare denaro liquido nel circuito economico. Da questo punto di vista, il Giappone può essere considerato molto simile all'Italia: tutti e due i Paesi rientrano nel G8 e tutti e due sono quasi obbligati ad affidarsi al turismo per restare nel novero delle potenze mondiali.

I numeri del turismo in Giappone

Le cifre relative ai flussi turistici verso il Giappone non lasciano spazio a dubbi: nel 2017 il Paese di Mila e Shiro ha accolto 26 milioni e mezzo di turisti stranieri, mentre nel 2000 erano stati appena 4 milioni e mezzo. Un ruolo importante è stato quello esercitato dal deprezzamento dello yen, che ha fatto sì che Tokyo e dintorni diventassero mete più alla portata di chi fino alla fine del secolo scorso le considerava pressoché proibitive a causa dei prezzi troppo elevati. Oggi si va in Giappone non solo per entrare in contatto con la cultura locale, ma anche per mangiare bene: d'altro canto in Italia non si sta forse assistendo al boom del sushi, ormai proposto anche nei supermercati? La capitale Tokyo vuole raggiungere l'obiettivo di 40 milioni di turisti nel giro di un paio di anni, per arrivare addirittura a 60 milioni entro il 2030.

Interagire con la popolazione locale

Nessun dettaglio viene lasciato al caso: l'intento è quello di accogliere nel migliore dei modi i turisti internazionali e rendere i viaggi in Giappone delle esperienze impeccabili sotto tutti i punti di vista. Anche per questo motivo alla popolazione locale è stata distribuita dalla polizia di Tokyo una guida che spiega in che modo è necessario relazionarsi con i turisti; al tempo stesso, sulle carte geografiche i simboli grafici sono stati rinnovati in modo tale da poter essere compresi da chi non conosce l'alfabeto e i pittogrammi locali. Tra due anni, poi, Tokyo ospiterà i Giochi Olimpici, e per quella data sono previste ulteriori semplificazioni. Una medaglia con due lati ben distinti: da una parte essere turisti in Giappone sarà meno complicato; dall'altra parte il Paese finirà per smarrire una parte della propria autenticità.

L'armonia tra isolamento e apertura al mondo

In effetti, una delle ragioni del fascino del Giappone sta proprio nella sua alterità e nella sua diversità rispetto al nostro modo di essere e di vivere. Un isolamento a cui ha contribuito anche la conformazione insulare del Paese: l'arcipelago nipponico nel corso dei secoli è riuscito a costruire una identità nazionale ben solida, all'insegna di un perfetto equilibrio tra l'isolamento, appunto, e una certa apertura nei confronti del mondo. Si pensi a quel che accadde nel 1853, in occasione dello sbarco della flotta americana che rese inevitabile, dopo più di due secoli di chiusura, l'apertura dei primi porti franchi. Ogni circostanza che ha contrassegnato un'apertura al mondo ha avuto degli effetti rivoluzionari nei confronti della cultura nipponica, che comunque non è mai stata sul punto di soccombere ma ha sempre avuto la capacità di integrare le altre culture.

La prima volta del turismo di massa

Ora i giapponesi sono chiamati a fare i conti, per la prima volta nel corso della loro storia, con il turismo di massa, che potrebbe avere anche conseguenze deleterie: greggi di turisti che non conoscono i principi alla base dell'etichetta nipponica e che rischiano di mettere a repentaglio l'intimità di spazi che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo della popolazione locale.